MARVELIT
PRESENTA
VEDI MADRIPOOR E POI MUORI (I
Parte)
#
31
Madripoor. Città alta. Notte
<La
guida dice che il Sovereign hotel è il più lussuoso del mondo. L'attico più grande
costa come il prodotto interno lordo di un piccolo stato. Io ho vissuto come un
senza tetto e la cosa mi dà oltremodo fastidio, come se non bastasse lo sfarzo
marcio di questa dannata isola di criminali.>
D-Man cercò
con lo sguardo la fine dell'enorme palazzo che svettava come una spada
d'argento sopra gli altri grattacieli. Al suo fianco Battlestar controllava
dove fosse l'accesso più comodo e discreto per entrare nell'edificio. Il loro
obiettivo si trovava al suo interno ed era ignaro della visita che stava per
ricevere.
<Allora
non ti farà piacere sapere che ci aspetta un viaggetto nelle fogne. Il condotto
che passa più vicino alla parte sotterranea del Sovereign è proprio sotto i
nostri piedi.>
Batté lo
stivale contro l'asfalto.
<Aggiungerò
anche questa sulla lista di Malus.> D-Man non conosceva nulla dei suoi
uomini senza dimenticare che uno di loro era un noto criminale. Era deciso a
mettere fine ai suoi loschi affari, per quanto avere a che fare con il nuovo
Power Broker [1] lo facesse sentire
a disagio e gli riportasse alla mente dei ricordi spiacevoli.
Battlestar
vedeva quella missione in modo diverso. Si sentiva orgoglioso del fatto che
Hank Pym lo avesse scelto per quella missione segreta. Chissà perché poi non lo
aveva chiesto a USAgent... evidentemente c’era qualcosa che voleva tenere
nascosto.
<Ammetto
che anche se Pym mi ha spiegato le finalità di questo nostro lavoro, faccio
ancora fatica a credere che non abbia detto niente ai Vendicatori Ovest e abbia
preferito giocare la sua mossa nell'ombra.>
<Già...
lo sai come ci ha chiamato? Vendicatori Ovest Segreti. Chi si crede di essere
Nick Fury? Se sono qui è solo perché voglio saldare una volta per tutte del
conto che ho con Malus.> D-Man si era offerto volontario al trattamento
potenziante che lo rese un superuomo, ma alcuni trattamenti di Malus gli
provocarono prima una dipendenza dai farmaci e in seguito lo costrinsero a
mettere un peacemaker.
<Non l'ho mai ringraziato abbastanza per
avermi rovinato la vita.>
Concluse la
frase afferrando il maniglione del tombino e sollevandolo, anzi sradicandolo
dagli agganci in metallo. Battlestar lo precedette lungo la scala metallica
toccando per primo il fondo del condotto. L'odore stagnante era terribile e
solo i filtri nasali gli impedirono di vomitare all'istante. Era come se tutto
il marcio del mondo assediasse quel luogo sotterraneo. Una perfetta metafora
per una città che prosperava sulla corruzione.
<E
pensare che questi sono gli scarichi dei ricconi, non voglio immaginare come
sia strisciare nella merda dei poveracci> affermò Lemar.
Dennis
invece, che nella sua vita era stato costretto a vivere nelle fogne quando si
occupava di una comunità di senzatetto, era meno schizzinoso e procedeva senza
batter ciglio.
<Questo schifo ha qualcosa di metafisico...> provò a continuare Battlestar ma non ottenendo risposta decise che era il caso di proseguire fino al punto che aveva segnato con una “X” sulla mappa che teneva in mano.
***
Madripoor. Città Bassa. Nello stesso
momento.
Nguyen Ngoc Coy (o colui che si spacciava per
esso, sfruttandone il nome e la carica, dato che il vero Coy era morto da
tempo) non sopportava da tempo la vista della parte bassa della città che si
vedeva dalle finestre del castello che si era fatto costruire riproducendo in
ogni sobrio e tetro dettaglio un antico maniero scozzese che aveva visto in uno
dei suoi rari viaggi nel vecchio continente.
Aveva
inserito un dispositivo olografico che creava diversi scenari utilizzando i
vetri come degli schermi, in questo modo poteva immaginare di essere in quei
luoghi che visto il suo nome e i suoi affari e l'impossibilità di lasciare la
sua prigione dorata, non avrebbe mai potuto godere di persona. Sentì la grande
porta della stanza aprirsi. Sapeva già che da quella soglia sarebbero entrate
le giovani donne agghindate in modo discinto e sensuale che la sua consigliera
Sapphire Styx aveva scelto perché potessero alleggerire il peso della sua
permanenza sull'isola.
Si voltò
lentamente cercando nello sguardo di quelle ragazze ora in fila davanti a lui
il fastidio per il suo aspetto, quello di un vecchio generale dalle guance
cadenti, ridicolo nell'ostentazione della divisa e dei suoi gradi. Non trovò
traccia di ciò. Evidentemente Sapphire le aveva preparare bene.
<Ottima
selezione. Devo dire che raramente ho visto un così gradevole campionario.
Ultimamente il bordello di Madame Joy mi aveva dato solo delusioni, dovute
anche all'eccessivo controllo della Tigre sulla prostituzione dell'isola.>
Si avvicinò
alle ragazze che non si mossero.
<Fatemi
vedere cosa sapete fare. La mia fida consigliera vi avrà detto che sono uno che
gradisce sempre un bello spettacolo prima di infilarsi sotto le coperte.>
Coy non si
rese nemmeno conto di quanto successe, una delle ragazze andò verso di lui improvvisando
una danza, ma quando fu a portata di mano si lanciò contro di lui con rabbia ed
iniziò a stringere con forza le dita intorno al suo collo. Le altre invece di
aiutare il generale lo tennero fermo agevolando la compagna.
<Sapphire...
fai qualcosa>
Riuscì a
dire a malapena Coy prima che il fiato gli si bloccasse nella gola stretta tra
le dita della ragazza che sembravano diventate d'acciaio.
<Doveva
immaginare, generale Coy, che prima o poi la sua passione per le donne,
soprattutto quelle troppo giovani per non suscitare lo sdegno della poca gente
ancora per bene rimasta sull'isola, l'avrebbe condotta alla sua fine. Ragazze
basta così ma continuate a tenerlo fermo.>
Coy riprese
a respirare, bloccato dalle giovani alzò solo leggermente la testa e i suoi
occhi incontrarono quelli scimmiesche del Mandrillo che ora era vicino alla sua
assistente il cui sguardo, rosso come i suoi capelli a caschetto, era stato
spento dal potere del criminale mutante.
<Chi
sei, demone scimmia? Cosa vuoi da me?>
<Voglio
delle conferme. Sto cercando un uomo, un genetista di nome Malus.>
<Io non
tratto con gente simile. Perché questo Malus dovrebbe essere venuto da me?>
<Generale,
so che lei è molto bravo a fornire dei comodi servizi di trasferimento per
persone come Malus che hanno bisogno di andare in luoghi più tranquilli.>
<Ti
sbagli, demone scimmia.>
<Mi
chiamo Mandrillo.>
Coy
trattenne un sorrisino e subito una delle ragazze si tolse uno spillone dai
capelli puntandolo contro le parti basse del generale che tornò a respirare in
modo molto rarefatto.
<Non mi
piacciono le persone che prendono in giro il mio aspetto. Ancor meno mi
piacciono quelle che mi stanno mentendo. Dov'è è andato Malus?>
<Perché
vuoi saperlo?> chiese Coy fissando preoccupato la punta appoggiata sui
pantaloni.
<Perché
ho delle informazioni importanti per lui e posso essergli utile nel suo piano.
So che ne ha uno. Adesso possiamo parlare d'affari?>
Dallo
sguardo che fece Coy il Mandrillo capì che la sua era la pista giusta. Poteva
volgere quella situazione in suo favore. I suoi compagni segreti erano al
momento impegnati con i boss criminali sbagliati ed era probabile che invece
delle informazioni che cercavano avrebbero rimediato solo problemi e brutte
situazioni.
Il
vantaggio era suo.
***
Hotel Sovereign. Città alta. Notte
<Personalmente
sono stufo di essere considerato il gorilla dei Vendicatori. Abbiamo dei
muscoli ma non siamo i soli, eppure i lavori pesanti toccano sempre a noi>
disse D-Man aiutando Battlestar a sradicare la porta metallica che portava
all'ascensore nascosto nelle viscere del palazzo. Battlestar oltre alla sua
ubicazione si era procurato i codici per farlo funzionare senza destare
sospetti.
<Anche
io avrei preferito andare al Princess Bar e bere in compagnia della Tigre, ma
quella tipa è piuttosto sospettosa e Sharon ha più possibilità come donna di
farsi dire da lei se sa qualcosa dei movimenti di Malus sull'isola.>
<E'
inutile che mi indori la pillola, ‘ Star. So perché ci siamo noi qui in un
ascensore per l'inferno e non Mandrillo e Sharon. Ho fatto i compiti e so che
chi stiamo per incontrare non è un peso piuma>
Battlestar
compose sul tastierino numerico la password e poi l'ascensore iniziò a fremere
prima di cominciare a muoversi verso l'alto.
<Nel
nostro caso l'inferno è in paradiso. Questo ascensore porta solo nell'attico in
cima all'hotel ed è lì' che troveremo il nostro uomo.>
D-Man si
appoggiò alla parete metallica.
<Te
l'ho detto, ho letto il dossier su Madripoor e chi stiamo per incontrare è
tutto fuorché umano. Devo dire che questa isola ha più boss del crimine che Los
Angeles avvocati>
Battlestar
incrociò le braccia e guardò i numeri aumentare dentro la striscia verde e
luminescente in alto sopra le porte automatiche.
Queste
si aprirono senza fare rumore. Si trovarono al buio. I contorni
dell'arredamento elegante risaltavano grazie a quel poco dei raggi lunari che
trapelava all'interno. Battlestar
sentì qualcosa muoversi vicino a loro e si mise in posizione d'attacco.
<Non
avrete mica pensato di poter venire nel mio territorio, in casa mia senza che
io me ne accorgessi? Specie conciati in quel modo...> disse una voce alle
loro spalle. Era profonda e potente. La luce tolse loro il problema di cercare
quale ombra avesse pronunciato quelle parole. I due americani si voltarono e
videro il loro interlocutore: aveva un aspetto e una pelliccia a pelo corto blu
che lo facevano vagamente somigliare alla Bestia degli X Men, ma era più alto,
imponente e soprattutto minaccioso, a causa di una spaventosa aria feroce. Era
circondato da uomini armati.
<Mi
chiamo Chon Li ma voi cani dagli occhi
tondi potete chiamarmi Aardwolf. Sono il signore del crimine della zona. Quando
le mie spie mi hanno informato di due buffoni mascherati non volevo
crederci.... pensavamo che tu fossi Logan, ma sei troppo alto per essere
lui> disse rivolto a D-Man <Dunque chi siete, e cosa ci fate qui? Non
sarete mica i nuovi amichetti di Night Trasher?>
<Salve...
Aardwolf. Noi siamo dei Vendicatori. Non siamo qui per procurarti dei problemi.
Stiamo solo cercando un uomo, un genetista di nome Karl Malus. Sappiamo che è a
Madripoor da un po' e che sta cercando aiuto. Come vedi abbiamo abbastanza
risorse e conoscenze per venire direttamente nel salotto di casa tua.>
<Malus?
Che cosa volete da lui?>
<Queste
sono informazioni riservate> disse Battlestar con un tono aggressivo <O
sai dirci dov’è o ti togli dalle scatole ok? e noi eliminiamo il tuo nome dalla
lista dei boss del crimine che può aver contattato> Lemar era un agente
federale, negli Stati Uniti, ed era abituato ad incutere timore verso i
criminali. Tanta spocchia da parte di quel boss mutante lo irritava.
<Le
informazioni costano caro, negro. Se vuoi sapere quello che t’interessa, devi
pagarne il prezzo.... ammesso che hai il portafogli in quel ridicolo
costume...>
La
tensione era palpabile. Era chiaro che quella transizione non sarebbe mai
avvenuta. Gli uomini di Chon Li puntarono le loro armi verso i due uomini
mascherati.
<Io
mi faccio quelli coi fucili, tu pensa a “mr permanente”.> disse Lemar afferrando
il suo scudo dalla schiena.
<Ok.>
rispose Dennis.
Un
secondo dopo, i criminali aprirono il fuoco, ma i loro colpi rimbalzarono sullo
scudo d’adamantio di Battlestar: l’eroe di colore caricò gli uomini come un
ariete, spazzandoli via con facilità. Per quelli come lui, era semplice
routine. Demolition Man come stabilito rivolse le proprie attenzione su
Aardwolf, placcandolo come ai tempi in cui giocava a football. Il mutante
ferino gli graffiò la schiena. D-Man utilizzò prese di wrestling per immobilizzarlo
e impedirgli di procurarsi ferite peggiori. Dennis teneva le braccia robuste
del lupoide, ma lo fece solo per pochi secondi, Aardwolf si alzò di scatto e
usò tutta la sua forza per schiantare D-Man contro uno dei tavoli. Dennis
rimase confuso a terra e Aardwolf approfittò della situazione per afferrarlo,
sollevarlo e avvicinare gli artigli liberi al suo petto.
<Banchetterò
col il tuo fegato, ragazzo. Non so chi tu sia, ma nessuno può venire nel mio
quartiere e fare i proprio comodi! Qui sono io il padrone!> gridò Chon Li.
Fortunatamente
per Dennis, un pezzo di mobilia andò a frantumarsi contro la schiena del
mutante, evitandogli così di divenire il suo pasto.
Ovviamente
era stato Battlestar che, dopo essersi sbarazzato dei sicari, era corso in
aiuto del suo alleato. <Sei
fortunato, Wolverine di seconda mano, che è arrivata la versione Obama di
Capitan America…> disse, lasciando la presa. Aardwolf non era uno sprovveduto, tuttavia neppure lui era in
grado di poter competere con due superuomini potenziati come lo erano
loro... dopotutto, non era proprio per
questo motivo che i due s’erano recati lì? Lo scudo di Lemar colpiva in alto,
D-Man ai fianchi e dopo una serie di combinazioni simili Chon Li cadde.
Lo
costrinsero col petto a terra, mettendogli ognuno un ginocchio tra le scapole e
afferrandogli un braccio.
<Steso
a pelle d’orso... o di lupo, nel tuo caso.> lo schernì Battlestar.
<Ora
riprendiamo da dove c’eravamo lasciati... dov’è Karl Malus?> chiese D-Man,
autoritario.
Aardwolf
lo insultò nella sua lingua madre.
<Gli
insulti li capiamo in tutte le lingue. Ti conviene iniziare a parlare di ci
facciamo un tappeto con te! Dov’è Malus?> così dicendo, ognuno di loro tirò
l’arto che stringeva tra le mani e Chon Li ebbe per un istante la sensazione
che le sue spalle stavano per aprirsi in due.
<Bastardi!
N-Ne ho abbastanza di voi! Siete venuti in casa mia, a fare i super soldati.
Non ho nessun motivo per difendere qualcuno di cui non so niente. Avete
sbagliato indirizzo. Hanno sbagliato a darvi
le informazioni. Mi piacerebbe sapere chi vi ha consegnato il codice per
l'ascensore, ma quello che voglio adesso è che vi togliate dai piedi!>
<Te
la bevi, Big D?> domandò Lemar.
<Neppure
un po’.... > ripresero a tirare, provocando al mutante ferino una dolorosa
fitta.
<AAAAAARGH!!
E’ LA VERITA’, VE LO GIURO! NON SO
NIENTE DI QUESTO DANNATO MALUS... SE SCOPRO DOVE SI NASCONDE SBRANO QUEL SUO
MALEDETTO CUORE!>
Il
ricevitore di Battlestar cominciò a suonare. Solo due persone ne conoscevano la
frequenza: forse uno dei suoi alleati aveva delle novità.
<Qui
Battlestar.>
<<Mandrillo. Sono dentro. Ho
scoperto dove si nasconde Malus…>>
Battlestar
lasciò la presa e D-Man non capiva perchè.
<Sei
proprio un lupacchiotto fortunato...> disse poi, colpendolo con il suo scudo
e mettendolo definitivamente K.O.
<Era
la nostra scimmietta. Dice che ha trovato dove si nasconde Malus.>
<Ottimo.> osservò D-Man <Ora dobbiamo raggiungere Sharon…>
Princess Bar.
La donna
indossava un impermeabile lungo che la copriva fino al ginocchio, ma era alta,
statuaria e con i capelli rossi. Impossibile non notarla. “Se vuoi delle
informazioni a Madripoor, il Princess Bar è il posto giusto” per questo Sharon
Ventura si era recata lì. Se c’era qualcuno in grado di sapere dov’è Malus, questa
era la Tigre. Si avvicinò al bancone per
ordinare da bere quando venne avvicinata da un uomo. Non parlava inglese, era
chiaramente ubriaco e cercava di approcciarla, ma lei non era affatto
dell’umore giusto. Cercò di liberarsene gentilmente ma lui non voleva
desistere. L’uomo fece un passo falso quando le palpò il sedere. La sua
copertura andò a farsi benedire, e la femminista che era in lei scattò,
sollevandolo con una mano sola e lanciandolo dall’altra parte del locale senza
alcuno sforzo. Improvvisamente, si trovò puntate contro diverse pistole.
<Non
voglio guai ragazzi. Sono qui solo per chiedere delle informazioni.> disse
Sharon, alzando le mani in segno di resa.
<Hai
uno strano modo di chiederle.> le disse un elegante uomo biondo di nome
O’Donnell <qui a Madripoor non amiamo le risse... nonostante quello che
qualche straniero irsuto può averti detto.>
<
Quel tizio se l’è cercata. Non so come funziona qui da voi, ma dalle mie parti
le donne hanno dei diritti.>
<Fermi!>
disse una voce femminile. Non appena gli uomini la udirono, abbassarono le
armi.
<Sono
Jessan Hoan. Tu mi conoscerai come la Tigre. Mi scuso per l’accaduto, in
effetti in questo paese molti uomini non hanno rispetto per le donne... ma qui
nel mio bar non tollero certe aggressioni. Allora, “donna meraviglia”....
perché sei qui?> disse la Tigre. Vedere la superforza della donna l’aveva
incuriosita.
<Sto
cercando un uomo di nome Karl Malus. Un
uomo che ha un grosso debito con me...>
In quel momento, a Los Angeles.
Il
Quinjet atterrò senza alcun problema nel proprio hangar. I Vendicatori della
Costa Ovest erano finalmente a casa.
Tigra si
stiracchiò nervosamente <- Woah!-
sono tutta intorpidita! questi viaggi interstellari diventano sempre più
stressanti... l’idromassaggio è mio!>
<Uh, avete
l’idromassaggio?> domandò Nova.
<Si
ma ti toccherà aspettare il tuo turno, Rocket
Man. Prima tocca a noi signore.> disse She Hulk. <Julia, sei dei
nostri?> domandò all’amica.
Nova era
rimasto a fissare i suoi compagni d'avventura e ancora non riusciva a credere
di essere passato in serie A. I New Warriors erano una cosa. I Vendicatori
tutt'altra categoria. Era talmente felice da non riuscire a pensare alle sue
colleghe in bikini dentro la vasca con le bollicine.
<No
ragazze, voglio passare da Rachel.> rispose Aracne.
<Vengo
con te... sono sicuro che è insieme a Kevin a guardarsi qualche serie ...>
si aggiunse Thunderstrike.
<Io
mi preparo un hamburger invece. Tutte quelle mazzate all’arena mi hanno
affamato.> disse USAgent <Chi altri ha fame? Pym?>
<Si
John, un boccone me lo faccio volentieri. Prima però devo passare dal mio
laboratorio...>
Nova
allargò le braccia.
<Nessuno
mi mostra la mia stanza? So che è consuetudine con i Vendicatori. Me l'hanno
detto degli amici che sono stati dei vostri.>
Nessuno
lo stava più ad ascoltare. Era rimasto da solo. Sbuffò e si tolse l'elmetto. Il
sorriso dovuto alla soddisfazione di essere lì era rimasto immutato.
Madripoor.
Quando
Coy aveva promesso al Mandrillo un passaggio per raggiungere la base segreta di
Malus, il criminale non avrebbe mai pensato che sarebbe stato prelevato da un
guerriero bardato con un'armatura dorata e con delle enormi ali piumate.
L'essere lo aveva agganciato a se e poi, una volta distese le sue ali, aveva
spiccato il volo verso la destinazione sconosciuta al Mandrillo; aveva chiuso
gli occhi per gran parte del tragitto, aprendoli solo quando in un cielo scuro,
solcato da nuvole gonfie e tumescenti e da fulmini che lo ricamavano in
lontananza, qualcosa di enorme aveva iniziato a scintillare nella notte. Sgranò
lo sguardo notando come dal nulla, in un punto che prima era occupato dal vuoto
riempito dal freddo del vento e dal buio, iniziassero ad apparire palazzi e
guglie dorate. In breve le costruzioni composero uno strano mosaico di edifici
luccicanti e verso questi l'uomo uccello iniziò la discesa. Fu solo quando
furono in prossimità dei grattacieli più alti di quella città sospesa nell'aria
che il Mandrillo si rese conto che a tenerla in aria era un pezzo di terra con
dei meccanismi tecnologici fusi al pezzo di roccia.
<Un'isola
volante. Devo dire che Malus ha sempre la capacità di stupirmi.> pensò il
criminale quando ormai i piedi calzati in stivali metallici dell'essere uccello
avevano toccato terra.
<Se
non mi avesse usato come cavia per i suoi esperimenti e non mi avesse fatto
imprigionare legato come in 50 sfumature
di grigio e con una dannata scacchiera come unico sfogo potrebbe quasi
starmi simpatico>
L'uomo
uccello lo liberò dal gancio e lo spinse verso l'ingresso di uno degli edifici.
Qui c'erano altri membri di quella razza ibrida, erano guardie armate che lo
scortarono fino alla porta di quello che era il laboratorio di Malus. Una volta
entrato il Mandrillo vide che in fondo davanti a strumentazioni che erano ad un
tempo antiche e futuristiche c'era un uomo avvolto in un mantello viola. Non
poteva essere Karl Malus. Non era quella la sua corporatura e poi il genetista
non era tipo da costumi teatrali, preferiva il classico bianco del suo camice.
<Tu
non sei Karl Malus!> disse sicuro avvicinandosi.
L'uomo
si voltò e il Mandrillo fu sorpreso e spaventato dalla maschera da teschio che
portava. Aveva anche delle corna.
<Malus
lavora per me. So che tu e lui avete un
passato recente in comune... se non fosse stato lui ad insistere per averti
qui, magnificandomi le tue potenzialità, i miei uomini uccello adesso
starebbero banchettando con la tua carne.>
<Ma
tu... chi sei???>
Princess Bar.
<Io
non mi fido di quella scimmia, non so cosa sia passato nella testa di Pym
quando ha reclutato il Mandrillo per la nostra squadra>
D-Man
non riusciva a nascondere i suoi dubbi e continuava ad esprimerli ai suoi
compagni. Questi erano aumentati da quando il Mandrillo li aveva avvisati che
era riuscito ad avere un passaggio per la base di Malus. Da quel momento in poi
il ricevitore era rimasto silente. Ora stava sul tavolo intorno al quale erano
seduti gli “Ovest Segreti”.
D-Man
non era l'unico a diffidare sull'esito di quell'operazione.
<Malus
ha usato anche lui come nel passato ha fatto con noi. Pym ha scelto tutte
persone che sapeva avevano più di una questione aperta con quel sadico bastardo
e vi assicuro che quello che ha fatto Malus lascia ferite profonde, e non parlo
solo del corpo.>
Era
strano che a difendere il Mandrillo fosse una donna. Sharon Ventura però vedeva
quel criminale come una vittima. Era uguale a tutti gli altri che avevano
subito il trattamento di Malus.
Battlestar
finì la birra generosamente offerta dalla Tigre che era lì con loro, in una
saletta riservata del suo bar, poi disse:
<Aspettiamo
notizie dal Mandrillo. Il fatto che non ne dia potrebbe voler dire che Malus ha
scoperto il suo doppio gioco. Fare l'infiltrato non è facile. Io l'avevo detto
al dottor Pym, questa operazione doveva essere preparata meglio>
<Noi
rischiamo in prima linea ma Pym ha fatto un patto con Malus, l'ha liberato in
cambio del luogo dove Ultima, la pazza per cui lavorava, aveva segregato She Hulk.
Hank è stato chiaro, lui ha già sulla coscienza un Ultron. Non ne vuole un
altro> osservò D-Man che era il leader di quello strano gruppo.
<L'ha
lasciato libero ma ha messo noi alle sue calcagna, e adesso è arrivato il
momento di chiudere la caccia> disse Battlestar, guardando ancora verso il
ricevitore ma nessuna voce uscì dall'apparecchio.
Sharon
Ventura si alzò, aveva bisogno di sfogarsi. L'attesa in quel tipo di missioni
era la norma ma non per questo era meno logorante. La Tigre aveva promesso che
li avrebbe aiutati. Il motivo era semplice e tornò a spiegarlo.
<Se
Coy è in combutta con questo Malus prevedo tempi bui per quest'isola. Madripoor
si basa su un equilibrio instabile di poteri criminali. Se Coy ha aiutato Malus
è solo perchè vuole qualcosa in cambio, qualcosa che pensa possa fargli
prendere il possesso dell'isola.
Il
silenzio fu spezzato di colpo dal gracchiare del ricevitore. Battlestar lo
afferrò e girò la manopola sintonizzandosi sul canale segreto che usavano per
tenersi in contatto. La voce di Mandrillo era affaticata e spaventata, lo si
capiva anche se distorta dal mezzo meccanico.
<<Qui Mandrillo... mi
sentite... dovete usare il sistema di tracciamento audio... per trovarmi...
sono un isola volante... Malus non è da solo.... fate presto.... stanno creando
qualcosa di orribile. Potrebbero avermi scoperto... sento il rumore di
qualcosa... una delle loro creature è qui... mi hanno trovato…>>
Battlestar
non era riuscito a dire nulla, la chiamata si concluse con il grido del
Mandrillo e poi un rumore sordo.
<Dannazione!
L’hanno scoperto...> imprecò Sharon.
<Ha
detto che Malus non è da solo... a chi si riferiva? Dannazione, dobbiamo
scoprire dove si nasconde.... hai modo di risalire al segnale, ‘Star?>
<Si,
Big D.> disse il compagno di USAgent, poi senza indugiare applicò un
congegno al ricevitore, era una specie di piccolo i-pad sul quale comparve
all'interno di una mappa un puntino.
<Questa
roba funziona a meraviglia. In questo punto c'è la base di Malus e del suo
misterioso compagno. Basta rintracciare il punto di emissione delle onde radio
del ricevitore per trovare da dove proveniva la chiamata.>
Passarono
alcuni secondi, poi esclamò:
<L'abbiamo
trovato! Mi sbagliavo sul Mandrillo... adesso dobbiamo avvisare Hank Pym. Se
quello che ha detto è vero serviranno tutti i Vendicatori.>
<Gli
mando subito un messaggio sul nostro canale criptato> rispose D-Man.
La
Tigre, intenzionata ad aiutarli, disse:
<Ho
sentito che il vostro compagno ha parlato di un’isola volante. Ho l'aereo
giusto per farvela raggiungere. Come ho detto voglio darvi una mano, se serve
posso fornirvi qualcuno che si unisca a voi, qualcuno di fidato.>
<Bene
allora. Non indugiamo oltre... si parte!> disse entusiasta Sharon.
Los
Angeles.
Il QG dei
Vendicatori Ovest era ancora parzialmente un cantiere a cielo aperto, ma
fortunatamente alcuni bungalow erano stati ricostruiti a tempo di record, anche
grazie al lavoro degli automi programmati da Henry Pym. Lì, dopo una doccia e
un cambio d’abiti, i supereroi più potenti della Terra si rilassavano dopo la
loro ultima missione, ognuno a modo loro, il che implicava per Henry tuffarsi a
capofitto in uno dei suoi esperimenti. Si, perché mentre i suoi compagni se ne
stavano nelle loro stanze alle prese con azioni ordinarie, come leggere,
guardare la TV o provare a schiacciare un pisolino, il biondo scienziato s’era
rinchiuso nel suo laboratorio in mezzo alle sue provette. La ricerca
scientifica era la sua vera passione, lo appassionava molto di più che la vita
d’avventuriero; si sentiva molto più felice quando indossava il camice bianco
da biochimico che il costume giallo nero da Calabrone. Ormai era una cosa nota
a tutti, lì alla base.... tranne che il loro nuovo acquisto, il sedicente
poliziotto spaziale Nova.
<Ah
dottor Pym è lei.... credevo che non ci fosse nessuno...>
<Cosa
posso fare per te?> rispose Hank, senza sollevare la testa dal microscopio a
cui era attaccato.
<No
nulla... curiosavo per la base. Una volta ho visto quella di New York ma questa
è decisamente... diversa. Sembra quasi un ... villaggio turistico.>
<Si
capisco quello che vuoi dire. Non sei il primo che fa un commento del
genere.>
<Comunque
è sempre un salto di qualità rispetto al magazzino che dividevo con i New
Warriors.
Lo sa che
al tempo Speedball pensava che avremmo dovuto chiamarci Giovani Vendicatori. Io
ero contrario. Voi siete un'istituzione... >
<Va bene
che sono uno dei fondatori ma non farmi sentire così vecchio> disse Pym che
voleva metterlo a suo agio notando quanto il giovane si sentisse ancora fuori posto.
Continuava a massaggiarsi le mani per nascondere il suo stato d'animo.
<Ti sei
comportato bene nella tua missione di prova> esordì Hank dopo alcuni secondi
di silenzio.
<Per uno
dei Nova Corps lo spazio è una seconda casa> disse Nova sfruttando l'orgoglio
di appartenenza al gruppo di protettori galattici.
La risposta
di Henry venne interrotta dall'arrivo di USAgent. Nova rivolse lo sguardo verso
strumenti tecnologici, non voleva incontrare quello del super soldato. Gli
ricordava uno dei bulli che tormentavano i suoi amici e suo fratello.
<C’avrei
giurato che t’avrei trovato qui, Pym.> disse USAgent <E scommetto che non
hai mangiato nulla. Ma lo avevo previsto, così mentre ero in cucina t’ho
preparato un sandwich...> e porse il piatto con dentro il panino.
<Grazie
Agent... e si, hai ragione: non ho cenato. Era entrato solo per controllare una
cosa ma mi sono fatto prendere la mano e ho perso la cognizione del tempo.>
<Si ma
che non diventi un’abitudine, ok? Sono il vostro Capitan America, non il vostro
Jarvis... non scambiare questo scudo per un vassoio da cameriere.... >
<Cos’era
questa... un tentativo di fare una battuta? Oh mio dio ... sei insolitamente
gentile, fai dell’ironia... sei forse uno Skrull? Che cosa ne hai fatto del
vero USAgent?> scherzò Henry, burlandosi del suo amico. Anche Nova sorrise; non lo conosceva che da
poche ore, ma USAgent sembrava un tizio che si prendeva maledettamente sul
serio, perennemente rigido e severo, con lo sguardo corrucciato e
un’espressione burbera sul volto.
<Spiritoso.
Guarda che io so essere divertente...
solo perché non faccio continuamente il buffone come molti nostri
colleghi non significa che io .... ehi cos’è quello?>
Si riferiva
ad una luce intermittente accompagnato da un ronzio. Era il segnale della linea
criptata segreta. Henry rispose, sapendo chi fosse a contattarlo. Pigiò un
tasto sulla tastiera e sullo schermo del computer apparve un’immagine nota.
<E’
Wolverine quello? Non sapevo fosse un Vendicatore…> domandò Nova.
<Non lo
è... e non è lui quello. E’ un nostro compagno... ehi, ma non è Battlestar,
quello dietro di lui?> disse USAgent, riconoscendo il suo partner <Che ci
fa lì con lui?>
<< Qui Demolition Man in
missione segreta da Madripoor. Abbiamo rintracciato Malus, ripeto: abbiamo
rintracciato Malus. Pare si nasconda su di una base volante e che sia in
combutta con qualcuno. Abbiamo mandato il Mandrillo ad indagare, ma temiamo che
la sua copertura sia saltata e che l’abbiano catturato. Serve il vostro
aiuto.>>
<Malus...
il Mandrillo? Ma che diavolo sta succedendo, Pym? Tu ne sai qualcosa?>
esclamò USAgent.
<Tutto a
dire il vero. Non ho tempo di spiegarvi, vi ragguaglierò una volta il viaggio.
Andate ad avvisare gli altri... si vola a Madripoor…>
Continua….
Le
Note
Riprendiamo qui le vicende iniziate
sull’ultimo numero della serie MiT di She Hulk; per chi non avesse letto le
vicende della Gigantessa di Giada, vi basti sapere che Hank Pym ha dovuto
scendere a patti con il genetista Karl Malus per farsi dare l’ubicazione dove
Ultima aveva imprigionato She Hulk. Pym ha accettato, liberando Malus
all'insaputa dei suoi stessi colleghi. Calabrone aveva però un suo piano e ha
ingaggiato D Man e Battlestar affinchè dessero la caccia a Malus, aiutati in
questa missione da Sharon Ventura (alias la Donna Cosa) e dal criminale
Mandrillo. Tutti personaggi che hanno avuto a che fare in modo più o meno
traumatico con lo stesso Malus al tempo in cui lavorava per il Power Broker.
Demolition Man torna su queste
pagine dopo essersi congedato sul numero 25, mentre Battlestar appare su queste
pagine dopo gli eventi di USAgent Mit # 5 (che, pur pubblicato
contemporaneamente a questo episodio, si colloca cronologicamente prima,
esattamente dopo la battaglia contro Rulk e prima della partenza per Titano).
Per il resto, il Princess Bar, la
Tigre e il redivivo O’Donnell (apparentemente deceduto su Wolverine Vol. 2° #
98 ma a quanto pare sopravvissuto) dovrebbero
esservi noti, specie se siete fan di Wolverine, mentre potreste aver difficoltà
a conoscere i criminali meno noti:
AARDWOLF
Nato con nome di Chon Li, è un
mutante ferino originario di Madripoor divenuto col tempo un boss del crimine
locale. Ha combattuto contro Night Trasher dei New Warriors.
SAPPHYRE STYX
Sapphire Styx è un attraente vampira
psichica che lavora per la malavita di Madripoor. E’
stata creata da Chris Claremont e John Buscema nel 1988 in Marvel Comics Presents # 1.
GENERALE COY
Nguyen Ngoc Coy è un ex membro delle
forze armate del Vietnam del Sud e attuale signore del crimine di Madripoor. E’
anche lo zio di Karma dei Nuovi Mutanti. E’ stato ucciso da Bullseye su Marvel Knights MiT # 3 ma oggi scopriamo
che qualcuno si sta spacciando per lui per approfittare della sua posizione di
potere nella malavita locale.
1= Nota: vedi She Hulk Mit # 6 -8
Nel prossimo episodio, scopriremo di
più sul piano di Malus... e del suo misterioso socio, anche se sono sicuro che
alcuni di voi avranno già intuito di chi si tratta....
Carmelo & Igor